Centro di Psicoterapia dell’Infanzia e dell’ Adolescenza” in sigla (C.P.I.A.)

Il C.P.I.A.
Il programma del Centro di Psicoterapia dell’Infanzia e dell’Adolescenza
Prevede:
Chek-in della situazione in ingresso degli operatori dell’Istituto con la somministrazione di questionari sondaggio (profilassi). Riscontro di eventuali disagi riscontrati con comunicazione alle famiglie.
Case-work per la discussione del problema con i docenti della classe interessati.
L’itinerario proposto successivamente è un percorso che promuove incontri, (quattro per alunno) settimanali o quindicinali, in cui ogni individuo e/o un gruppo-allievi (quattro per ogni gruppo) può imparare a dirigere se stesso attraverso appropriate conoscenze di Sé, la cui applicazione è autonoma, mai coercitiva e nel pieno rispetto dei tempi e delle scelte personali. Le esperienze, frutto del lavoro clinico ventennale sulla dimensione relazionale fondante lo sviluppo psichico dell’individuo, attraverso anni di studi e seminari, conducono ogni persona verso una più profonda conoscenza dei meccanismi di funzionamento della mente e dei comportamenti al fine di conseguire maggiori capacità di autogestione e di autodeterminazione. Se il percorso non dovesse essere sufficiente per la risoluzione dei problemi riscontrati, gli interessati saranno inviati, previo consenso genitoriale scritto, presso la struttura dell’Istituto per una possibile psicoterapia individuale o di gruppo.
Sportello di consulenza sul disagio scolastico e collaborazione con le insegnanti in classe
Negli ultimi tempi la scuola italiana si trova a sostenere un importante ruolo nell'ambito della prevenzione del disagio infantile e adolescenziale. A volte la complessità dell'organizzazione scolastica non permette di fare fronte con equivalente efficacia a tutte le richieste provenienti in primo luogo dalle famiglie e in secondo luogo dalle istituzioni. Proprio per far fronte a queste richieste di ordine preventivo e promozionale in materia di salute e benessere nel 1990 è stata istituita una legge (n.309, art. 106), che prevede la creazione all'interno della scuola di Centri di Consulenza e informazione (CIC) aperti a studenti, famiglie e insegnanti, e gestiti da operatori specializzati nelle aree di disagio infantile e adolescenziale.
Il progetto che viene di seguito presentato prende spunto dalla legge 309/90 ed è rivolto alle famiglie e agli insegnanti della scuola d'infanzia, primaria, scuola secondaria 1°e 2° allo scopo di rappresentare uno spazio di informazione e prevenzione del disagio su un piano affettivo/motivazionale e dell'apprendimento.
 
Obiettivi principali del progetto:
• fare incontrare le esigenze della sfera didattico/cognitiva e affettivo/motivazionale
• accoglienza del disagio
• riconoscimento di fattori di rischio
• ascolto e sostegno alle famiglie
• stimolo al riconoscimento e incremento delle potenzialità
• Attivare screening sulle varie competenze scolastiche
• Individuare i casi per cui è davvero necessario un invio ai servizi.
 La scuola, insieme alla famiglia, è la principale agenzia di formazione e di socializzazione dell’individuo, pertanto rappresenta l’ambito privilegiato di un intervento psicologico che possa contribuire, non solo ad affrontare le problematiche sempre presenti in tutte le fasi della crescita individuale e a prevenire il disagio giovanile, ma soprattutto a promuovere il benessere integrale (fisico, psicologico, relazionale) dei ragazzi.
Il modello di Sportello di Ascolto che proponiamo è uno spazio dedicato prioritariamente ai ragazzi, ai loro problemi, alle loro difficoltà con il mondo della scuola, la famiglia, i pari; ma è anche uno spazio di incontro e confronto offerto ai genitori e al personale scolastico, per capire e contribuire a risolvere le difficoltà che naturalmente possono sorgere nel rapporto con ragazzi e ragazze alle prese col processo di crescita nei vari contesti in cui vivono.
Per venire incontro alle diverse problematiche, si mette a disposizione dei ragazzi e dei loro genitori anche un consulente legale, per orientarli e seguirli nell’affrontare specifiche questioni giuridiche.
Il metodo utilizzato è quello del colloquio psicologico, non a fini terapeutici, ma di consulenza, per aiutare il ragazzo a individuare i problemi e le possibili soluzioni, collaborando con gli insegnanti in un’area psicopedagogia di intervento integrato.
I colloqui, che prevedono un massimo di 4 incontri per studente, in genere sono sufficienti per consentirgli di focalizzare le soluzioni attuabili, a riscoprire le proprie potenzialità inespresse, ad uscire dall’impasse che in alcuni momenti della vita causa passività e sofferenza. Se, invece, nel corso degli incontri dovessero emergere problematiche che necessitano un maggior approfondimento, lo psicologo si occuperà di indirizzare lo studente presso uno studio professionale  adeguato al proseguimento per un lavoro terapeutico.
Su richiesta dei docenti o degli studenti, è possibile utilizzare le ore previste dal Servizio anche per offrire uno spazio ad intere classi, gestito con il metodo del circle-time e del focus group, allo scopo di costruire insieme una realtà in cui prendere coscienza di sé, dell’altro da sé e apertamente discutere dei propri vissuti, delle emozioni e delle problematiche tipiche dei ragazzi.
Sarà possibile, inoltre, organizzare serate tematiche per gruppi territoriali correlate allo sviluppo infantile condotti da esperti esterni.
a) Attività
- Sportello di ascolto, counselling e supporto psicologico per studenti, (da 1 a 4 incontri)
- Conduzione di incontri, nelle classi, o gruppi di 10/12 ragazzi, volti a facilitare la comunicazione e l’integrazione nel gruppo e a sviluppare la competenza relazionale. (da 1 a 4 incontri)
- Presa in carico di situazioni problematiche, in collegamento con le figure preposte all’azione educativa, e interventi in rete con altre figure istituzionali.
- Conduzione di gruppi di genitori, interessati a condividere l’esperienza della crescita e del cambiamento dei figli e a migliorare la competenza genitoriale.
-      Conduzione di gruppi di insegnanti sul burnout
        -      Seminari teorico-esperienziali per docenti su tematiche attinenti la relazione con gli allievi.
Diagnosi psicologica
Le diagnosi psicologiche si effettuano solo su richiesta dei genitori.
Test per la scuola:
Attitudini-Valori-Atteggiamenti-Intelligenza-Sviluppo comunicativo-Sviluppo linguistico;
Test Neuropsicologici:
Afasia-Dislessia-Disortografia evolutiva-Disturbi della memoria-Disturbi della percezione visiva-Indagini post-traumatismo cranico (p.t.c.);
Test per la Diagnosi Psicologica:
Tecniche proiettive-Questionari di personalità-Scale cliniche-Interviste psichiatriche;
Test Senso-Motori:
Riconoscimento diversamente abili-Difficoltà adattamento familiare-Difficoltà adattamento scolastico-Irregolarità del comportamento-Diminuzione del rendimento;
Gruppi Interattivi.

b) Obiettivi:
Lo sportello prevede la presenza periodica di uno psicologo con funzione di consulente all’interno della scuola, a supporto del corpo docente per la gestione di situazioni problematiche (difficoltà negli apprendimenti, difficoltà comportamentali e relazionali, disagio scolastico e gestione delle classi difficili) e a sostegno delle famiglie per accogliere specifici bisogni emergenti nei diversi contesti di crescita del bambino. Al bisogno lo psicologo incontra anche gli alunni.
Lo Sportello psicopedagogico si pone come obiettivo prioritario quello di rendere maggiormente competenti gli insegnanti nella lettura preventiva e precoce del disagio e della difficoltà e parimenti di favorire l’assunzione di responsabilità diretta delle situazioni stesse, evitando e portando al superamento della delega a terzi. Inoltre fornisce una prima accoglienza alle famiglie degli alunni, attraverso una consulenza attenta e competente. Obiettivi specifici dello Sportello sono:
 
- Prevenire situazioni di disagio scolastico favorendo il benessere
- Facilitare la lettura del disagio scolastico
- Analizzare situazioni con problematiche relazionali e comportamentali
- Analizzare situazioni a rischio
- Fornire indicazioni di primo intervento
- Migliorare le dinamiche interpersonali all’interno del contesto classe
- Fornire metodologie innovative per superare situazioni di difficoltà
- Fornire strumenti didattici idonei ad intervenire su aree deficitarie
- Prevenire la dispersione scolastica
- Favorire la mediazione scuola-famiglia in rete con i servizi territoriali.
Lo sportello deve nella sua impostazione concettuale e metodologica:
a) nascere ed essere supportato da una “co-progettazione” sempre più fattiva con scuola, famiglia e territorio per la definizione degli obiettivi, degli strumenti e delle metodologie in funzione di un adattamento continuo ai bisogni mutevoli dei singoli territori;
b) generare “circoli virtuosi di presa in carico da parte della comunità” (community care), nello specifico della comunità scolastica e delle famiglie, a loro volta chiamate all’assunzione piena delle responsabilità familiari in ambito educativo;
c) generare “legami fiduciari”, con un “riconoscimento territoriale” del proprio ruolo da parte, in primis, delle scuole e delle famiglie stesse.
 
- Offrire uno spazio di ascolto, nella scuola, ai problemi e ai vissuti personali e di gruppo, per poter sperimentare la relazione di auto-mutuo-aiuto.
- Promuovere la crescita personale e dei gruppi, contribuendo a sviluppare la consapevolezza di sé e il senso di appartenenza alla comunità.
- Prevenire il disagio infantile e adolescenziale, i comportamenti devianti, l’insuccesso e la dispersione scolastica, contribuendo a elevare i livelli di autostima e di motivazione.
- Affrontare in modo integrato le situazioni problematiche, le difficoltà, i conflitti, operando una “mediazione” psico-pedagogica.
- Sviluppare un’attenta riflessione sul mondo adolescenziale e sul processo di insegnamento-apprendimento.
La consulenza avviene in una stanza messa a disposizione dalla scuola. Lo sportello di ascolto rimane aperto per due ore a cadenza quindicinale, seguendo un calendario di massima, suscettibile di eventuali modifiche a seconda delle richieste o necessità. In un luogo ben visibile è presente una cassetta  posta nelle vicinanze del calendario delle presenze del servizio. Gli interessati prenoteranno la propria mezz'ora di ascolto, lasciando la richiesta con nominativo e classe nella cassetta oppure contattando il referente per le prenotazioni.
Ogni ragazzo può usufruire di questo servizio per dialogare rispetto alle problematiche giovanili con un adulto competente ed estraneo all'ambiente quotidiano in cui vive.
In base alle esigenze che si presentano è possibile organizzare:
-         lavoro con il gruppo classe;
-         incontro individuale;
-         incontro a tema.
prevenire il disagio;
fornire un sostegno al processo di formazione dell’identità;
individuare situazioni problematiche.
Sportello ascolto per genitori
 Il progetto prevede:
- spazio di ascolto e consulenza individuale o di coppia per i genitori;
- gruppi/discussione tematici per genitori.
creare uno spazio di ascolto per i genitori ed evidenziare eventuali situazioni problematiche;
aiutare la discriminazione tra i bisogni dei genitori e quelli dei figli;
aumentare la capacità dei genitori di osservare il comportamento dei figli;
alleviare il carico di ansia insito nel processo decisionale dell'attività genitoriale;
aumentare la consapevolezza dei loro comportamenti educativi;
fornire un valido sostegno relativamente alle problematiche adolescenziali;
facilitare la comunicazione con gli insegnanti e migliorare la comunicazione con l'agenzia scuola.
Sportello ascolto per docenti
La proposta prevede di approfondire le situazioni problematiche anche allargando la possibilità di confronto con i colleghi all’interno di un gruppo di lavoro, coordinato da un esperto, dove la competenza di ciascuno possa diventare un patrimonio condiviso a cui attingere per contribuire alla promozione del benessere all'interno della comunità scolastica. Il gruppo di lavoro intende essere un luogo di ascolto in cui individuare possibili risposte a specifiche situazioni di disagio.
Il progetto prevede:                      
spazio di ascolto e consulenza individuale;
ascolto, confronto e discussione in gruppo;
condivisione di casi difficili.
Promuovere le abilità di ascolto, comunicative e relazionali insite nell'attività di insegnamento;
favorire la comprensione delle dinamiche relazionali del gruppo classe;
promuovere le competenze personali e professionali utili per sollecitare nella classe un clima di lavoro costruttivo e che favorisca l'espressione individuale dei ragazzi;
individuare strategie efficaci per affrontare nodi problematici e promuovere il benessere nella comunità scolastica.
Criteri generali
Il benessere a scuola viene divulgato senza alcuna discriminazione per quanto riguarda sesso, razza, etnia,
lingua, opinioni politiche o condizioni socio-economiche. L’Istituto cura, su richiesta, la formazione e l’aggiornamento del personale docente in linea teorica, e, in termini di chiarimenti, valutazioni, accompagnamento dello sviluppo psico-affettivo degli alunni, laddove dovessero sorgere difficoltà comportamentali non in sintonia con il normale processo di apprendimento dei singoli e tali da rallentare il piano didattico predisposto ad inizio anno scolastico dal docente.
Rapporti con gli Enti
Il Centro di Psicoterapia dell’Infanzia e dell’Adolescenza  collabora con tutti gli Enti Pubblici mettendo a disposizione la professionalità e le conoscenze per contribuire agli scopi culturali e di servizio delle scuole della Campania.